Come investire in ETF

Gli ETF sono dei fondi di investimento che permettono di fare trading su un paniere di titoli. Si tratta di uno strumento finanziario che riveste un ruolo importante nell’ecosistema borsistico mondiale, in quanto offre un’ottima diversificazione.

L’acronimo sta per Exchanged Traded Fund e definisce dei fondi di investimento a gestione passiva che replicano le performance di un indice borsistico. Rappresentano un’ottima opportunità per i trader che vogliono diversificare il proprio portafoglio operando su un mercato ampio a prezzi ridotti.

I costi, infatti, sono veramente bassi se commisurati alla mole dell’investimento e sono particolarmente adatti ai piccoli investitori amatoriali che non dispongono di ingenti capitali. Nel corso di questa guida vedremo come investire in ETF sfruttando tutti gli strumenti che le migliori piattaforme di trading offrono.

Come investire in ETF – Riepilogo

❓Cosa sono:Fondi d’investimento a gestione passiva che replicano l’andamento di un indice borsistico
🔎 Dove investire:Migliori piattaforme di trading: CLASSIFICA 2022
💰 Costi:TER (indice di spesa annua) / Spread
Rischi:Volatilità
💻 Come investire:Broker online / Banca
🔥 Come iniziare:Aprendo un conto dimostrativo gratis (qui)
Come investire in ETF: Tabella di riepilogo

E​TF: cosa sono e come funzionano

Gli Exchange Traded Fund sono dei fondi d’investimento a gestione passiva con i quali è possibile acquistare un paniere di titoli. Nello specifico, investendo in un fondo si mettono i propri risparmi insieme a quelli di altri investitori per permettere al gestore del fondo di acquisire gli strumenti su cui si andrà a investire.

La performance, in questo caso, è data dall’andamento di tutti gli strumenti acquisiti. Per questo motivo, gli ETF si basano su un benchmark del quale replicano l’andamento. In genere si tratta di un indice borsistico, per questo motivo, i titoli contenuti in questo paniere hanno delle caratteristiche comuni.

Come investire in ETF - Guida Completa a cura di InvestireinBorsa.net
Come investire in ETF – Guida Completa a cura di InvestireinBorsa.net

Ad esempio, alcuni fondi investono su titoli accomunati dal settore di riferimento, o la capitalizzazione di mercato, altri ancora sul paese di origine, oppure sul tipo di asset che si va a scegliere (materie prime, crypto, azioni da dividendo, ecc.).

Questo tipo di strategia peculiare degli ETF è ciò che ne determina la struttura passiva, qualità che li rende particolarmente liquidi e convenienti. Per fare un esempio pratico, se un ETF replica l’andamento dell’indice FTSE MiB, il suo andamento in borsa sarà simile a quello dell’indice stesso e potrà essere più o meno fedele in base alle modalità di replica e la quantità di titoli acquistati dal fondo, come vedremo più avanti con precisione.

Un’altra peculiarità degli ETF è la diversificazione: la possibilità di esporsi su un mercato molto ampio, infatti, li rende anche dinamici. Per questo motivo, esistono diversi tipi di ETF, tutti volti a soddisfare particolari esigenze di trading.

​Come investire in ETF: Principali strumenti

Data la loro natura dinamica, non c’è da sorprendersi se ci sono diverse possibilità di accedere ai mercati per operare su ETF. Tutto dipende dai propri obiettivi di trading e, quindi, dalla strategia che si vuole seguire. Sostanzialmente, le opzioni disponibili sono due:

  • Investimenti tramite piattaforme di trading online;
  • Investimenti tramite banca.

I due servizi sono molto diversi tra loro così come le opportunità di investimento che offrono al trader. In genere, gli investimenti bancari sono meno adatti per questo genere di strumento, soprattutto per i trader retail che non intendono investire cifre elevate. Le banche, infatti, offrono commissioni più alte e meno strumenti per investire in ETF.

Al contrario, le piattaforme di trading online offrono prezzi più accessibili e molti più strumenti per investire in ETF in maniera autonoma e conveniente. Queste piattaforme, infatti, permettono di accedere a una vasta gamma di informazioni per analizzare i mercati, strumenti analitici e più ETF su cui operare. Per ulteriori approfondimenti si può aprire un conto demo su eToro (disponibile gratis a questo indirizzo) dove sono disponibili i migliori ETF e tutti gli strumenti necessari per mettere in atto le migliori strategie.

Inoltre ricordiamo che per chi fosse alla ricerca di buoni asset su cui fare operazioni finanziarie esistono molte azioni da comprare i cui risultati economici posso essere paragonabili se non migliori a quelli disponibili negoziando ETF.

Dove investire in ETF: migliori piattaforme consigliate

Migliori piattaforme consigliate per investire in ETF [CLASSIFICA 2022]:

Capex

  • Azioni a Zero commissioni
  • Strumenti innovativi
  • Trading Academy

Capex è la piattaforma perfetta per principianti. Strumenti avanzati, segnali, piattaforma di facile uso, zero commissioni e ottima accademia.

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Capital.com

  1. Intelligenza Artificiale
  2. MT4 & TradingView
  3. Segnali Trading Central

Capital.com è il broker ideale per fare trading intelligente ed investire automaticamente su oltre 4.000+ assets.

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eToro

  1. Copia trader migliori
  2. Staking criptovalute
  3. Smart Portfolios

Con eToro puoi copiare le posizioni dei migliori trader, investire in portafogli intelligenti ed ottenere auto-ricompense.

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FP Markets

  1. Social Trading
  2. BOT e Trading Automatico
  3. Spread da 0 pips

FP Markets è il broker ideale per chi vuole fare trading algoritmico, avere spreads bassi e fare trading con BOT.

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Trade.com

  1. Segnali Trading
  2. MetaTrader 4 / 5
  3. Corsi personalizzati

Trade.com piattaforma perfetta per formazione gratis, segnali trading e auto-trading con MetaTrader.

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Se si sceglie di investire in ETF tramite piattaforma di trading online, occorre sceglierne una che fornisca tutti gli strumenti necessari, ma che sia al contempo sicura e affidabile. Infatti, esistono molti broker online disonesti che possono addirittura effettuare truffe. Per evitare queste spiacevoli sorprese, è necessario controllare sempre che il broker abbia tutte le carte in regola per esercitare.

Per farlo, bisogna andare nella sezione apposita sul sito del broker e controllare le certificazioni in suo possesso. Ad esempio, per esercitare in Italia, i broker devono disporre di due autorizzazioni: la CySEC che regolamenta le attività finanziarie nei paesi dell’eurozona, e la CONSOB specifica per esercitare in Italia.

Dopo la conferma di sicurezza, si può procedere controllando la piattaforma: è preferibile sceglierne una intuitiva e user friendly, come quelle dei broker elencati in tabella. Successivamente si può controllare se la piattaforma in questione offre tutti gli strumenti utili per operare sugli ETF, come strumenti analitici, notizie e un’area didattica per formare i trader, come quella offerta da Capital.com (qui per il sito).

Infine, potrebbe essere un’ulteriore conferma di validità del broker assicurarsi che le commissioni e spread siano accessibili.  

​Investire in ETF mediante banca o broker online?

Come già accennato, in alternativa ai broker online si può optare per l’investimento bancario. Ma stando alle caratteristiche accennate, conviene comprare ETF in banca? In linea di massima, per questo tipo di strumento finanziario, molti esperti tendono a sconsigliare le banche per una serie di motivi.

Innanzitutto, le banche hanno approccio al trading più “tradizionalista”, pertanto, è difficile trovare tutti i servizi adatti ad uno strumento innovativo come gli ETF. I broker online, invece, tendono ad aggiornarsi costantemente e crescere con i mercati stessi, fornendo strumenti sempre più innovativi e utili a soddisfare le più disparate esigenze.

Un altro punto a favore delle piattaforme di trading sta nella possibilità di poter investire autonomamente. In questo modo, il trader gestisce il proprio portafoglio come meglio crede, sfruttando strumenti analitici e notizie di mercato a suo favore. Questa cosa, chiaramente, manca nell’investimento bancario dove il portafoglio è gestito da un consulente finanziario.

🎖️Servizio💻Online🏦Banca
Leva finanziariaSINO
Assistenza al trader costanteSINO
Trading con piccole sommeSINO
Riepilogo differenza tra investimenti ETF Online

Questa caratteristica è collegata direttamente alla questione focale di questa differenza: i costi. La possibilità di usufruire dell’assistenza continua di un consulente, infatti, può risultare allettante, ma implica dei costi decisamente più elevati, da aggiungere ad altre commissioni come imposte di bollo e altre tasse imposte dagli istituti bancari.

Con le piattaforme di trading online tutto questo non c’è: il broker,infatti, fornisce tutti gli strumenti al trader riducendo di gran lunga i costi aggiuntivi che, in genere, riguardano solo lo spread. Quindi, ricapitolando, scegliendo di operare su ETF tramite piattaforma online, sarà possibile avere accesso a più servizi a costi ridotti, al contrario delle banche che offrono meno servizi per questo strumento, con costi più elevati.

​Differenza tra ETF a gestione passiva e attiva

Nel paragrafo introduttivo, abbiamo definito gli ETF come dei fondi a gestione passiva. Questo perché, in generale, si tende ad optare per questo tipo di gestione. Tuttavia, esistono anche gli ETF a gestione attiva che si differenziano da quelli passivi per alcune caratteristiche specifiche. Vediamo insieme le differenze:

  • ETF a gestione attiva

Nei fondi a gestione attiva c’è la figura del gestore che si occupa della compravendita degli asset finanziari che compongono il paniere e la gestisce insieme al suo staff. In questo caso, l’obiettivo primario è quello di superare la performance del benchmark piuttosto che replicarla nel modo più fedele possibile.

Il gestore del fondo, dichiara una strategia ben definita e procede ad attuarla in un arco temporale predefinito. Questo tipo di gestione è tipica dei fondi d’investimento comuni o delle cosiddette SICAV, ma raramente utilizzata per gli ETF.

  • ETF a gestione passiva

Al contrario della gestione attiva, quella passiva implica che ci sia un benchmark a cui fare riferimento replicando in modo quasi del tutto fedele le sue performance. Per fare questo, il fondo detiene quasi lo stesso numero di asset all’interno del suo paniere. La gestione, in questo caso, non implica la partecipazione diretta e costante del gestore poiché le performance dipendono dall’andamento del benchmark e non dalla strategia messa in atto dal gestore stesso.

In questo caso, quindi, il compito del gestore è quello di creare il portafoglio e fare in modo che sia allineato all’indice di riferimento. Per questo è importante la modalità di replica che si sceglie. Ce ne sono di due tipi e vanno a condizionare la fedeltà di riproduzione dell’indice:

  • Replica fisica: che riguarda i fondi che acquistano direttamente i titoli presenti nell’indice sottostante. Questa a sua volta si divide in totale e a campione. Nella prima, il fondo acquista la totalità di titoli presenti nel benchmark, nella seconda, invece, si fa una selezione tra quelli più influenti;
  • Replica sintetica (ETF a swap): è tipica di quei fondi che investono in modo indiretto sui titoli presenti nel benchmark, stipulando un contratto swap con una controparte, alla quale pagano dei rendimenti periodici.

​Differenza tra ETF in accumulazione e distribuzione

Gli ETF, in quanto prodotti finanziari a tutti gli effetti, emanano anche dei dividendi. Tuttavia occorre fare una precisazione: a differenza delle società per azioni che distribuiscono periodicamente i dividendi tra gli azionisti, gli ETF hanno due diverse tipologie di dividendo: a distribuzione e accumulazione.

  • ETF a distribuzione

Gli ETF a distribuzione, proprio come accade per le società per azioni,  sono caratterizzati dalla distribuzione periodica dei dividendi che, generalmente, è trimestrale, ma può essere anche annuale o semestrale, a seconda della decisione dei gestori.

Questi dividendi sono raccolti dalle società in cui investono. Seguendo questo metodo, gli investitori percepiscono un reddito proporzionale al numero di quote acquistate. Questa tipologia di ETF è adatta soprattutto a trader che hanno già raggiunto i loro obiettivi e puntano a percepire una sorta di rendita regolare.

  • ETF ad accumulazione

In questo caso, il fondo non distribuisce i dividendi ma li reinveste nel fondo stesso per incrementarne la crescita nel tempo. In genere, vengono reinvestiti in modo proporzionale in tutto il paniere di titoli. In questo modo aumenta il patrimonio stesso del fondo con una conseguente crescita delle posizioni acquisite dagli investitori.

In questo caso, quindi, ci troviamo di fronte a fondi adatti principalmente a trader che si trovano ancora in una fase di costruzione del proprio portafoglio e che, quindi, hanno bisogno di investire in un prodotto che gli permetta di accrescere il proprio capitale, senza la necessità di una rendita fissa e costante.

​Cosa sono gli ETF strutturati

Tra i vari tipi di ETF troviamo anche quelli strutturati, cioè, degli ETF a replica sintetica che hanno lo scopo di riprodurre strategie che divergono dall’andamento del benchmark. Si tratta, sostanzialmente, dei cosiddetti ETF leveraged oppure gli ETF Long/ short. In sostanza, alcuni ETF possono seguire una strategia basata sulla leva finanziaria, su una posizione long o una posizione short. Vediamo con precisione di cosa si tratta.

Gli ETF Leveraged sono dei fondi a replica sintetica a cui si applica una strategia basata sulla leva finanziaria. Il loro scopo è quello di ottenere una performance maggiore rispetto a quella realizzata dal benchmark.

Ad esempio, se si investe su un ETF a leva x2 e il benchmark ha una performance del 3%, l’ETF riporterà una performance del 6%. Allo stesso modo, un ETF leveraged x3 riporterà una performance del 9%. Chiaramente, a seconda della direzione dell’esposizione, la performance può essere maggiore o inferiore a quella del benchmark.

Gli ETF a leva, infatti, possono avere sia un’esposizione long che un’esposizione short. Ad ogni modo, gli ETF a leva vanno utilizzati per un arco temporale brevissimo, magari per una strategia speculativa di poche  sedute.

In particolare, vengono utilizzati con gli ETF obbligazionari per ottimizzare i tassi d’interesse: si può optare per una leva long se i tassi d’interesse diminuiscono, o una leva short se i tassi d’interesse aumentano. 

​Strategie ETF: le migliori per investire

Oltre alla possibilità di investire con leva finanziaria o strategie long e short, è possibile adottare diverse strategie operative per investire in ETF. Di seguito andremo ad analizzare quelle più utilizzate dai trader che, in base ai propri obiettivi d’investimento, possono portare rientri davvero interessanti:

  • Strategia Buy and hold;
  • Strategia Core;
  • Strategia del Trend following.

Inoltre, si può optare per una strategia combinata che contenga elementi di tutte e tre strategie, variando in base alle diverse situazioni di mercato. La scelta della strategia, infatti, dipende non solo dai propri obiettivi di trading, ma anche dai risultati dell’analisi tecnica che permette di individuare le performance dell’ETF sui mercati in un determinato arco temporale. Di seguito andremo a vedere nel dettaglio in cosa consistono queste strategie.

Buy and Hold

La strategia Buy and Hold è quella più utilizzata per investire in ETF perché permette di operare sul medio periodo in modo semplice e lineare. In pratica consiste nel mantenere i propri investimenti mediante diverse fasi di mercato.

Sostanzialmente, consiste nell’acquisto di un prodotto finanziario quando il prezzo è basso e mantenerlo nel proprio portafoglio in attesa di un rialzo significativo dei prezzi. Da lì il nome buy and hold, letteralmente “compra e mantieni”.

Una volta che il prezzo raggiunge un livello significativo, si può procedere con la vendita dell’asset per trarre profitto proprio da quella crescita. Questa strategia, sebbene possa sembrare molto semplice, richiede comunque un certo studio dei mercati e un utilizzo sapiente dell’analisi tecnica.

Si ricorda, infatti, che il prezzo a un certo livello di rialzo, potrebbe cominciare a scendere, gradualmente o in modo vertiginoso. Se non si individua l’esatto momento in cui vendere, ci si può ritrovare con un asset devalorizzato e, quindi, la strategia non avrebbe un buon esito.

Strategia Core

Chiamata anche strategia satellite, si basa principalmente sulla diversificazione dei mercati di riferimento. Nello specifico, si punta su un nucleo di azioni e obbligazioni, optando anche per mercati di nicchia, i cosiddetti “satelliti”, che potrebbero fornire guadagni più elevati.

La scelta di costruire un portafoglio misto di azioni e obbligazioni, contribuisce a creare un portafoglio bilanciato e solido, mentre i satelliti contribuiscono ad ampliare l’esposizione, orientandosi su mercati di nicchia e, quindi, su nuove opportunità di guadagno.

Per un’esecuzione ottimale di questa strategia, si dovrebbe dedicare circa l’80% del portafoglio ad azioni e obbligazioni, mentre, il restante 20% ai satelliti. Questa strategia è particolarmente adatta ai trader che intendono gestire attivamente il proprio portafoglio senza allonanarsi dalla base principale.

La strategia del trend-following

La strategia del trend following si basa, appunto, sul seguire la direzione del trend per individuare i momenti migliori per operare sui mercati. Si basa sull’utilizzo di segnali di trading che indicano il momento migliore per vendere o per comprare, in un determinato arco temporale.

Per questo motivo, è molto importante affidarsi ad un broker che offra ottimi segnali di trading, come FP Markets (sito ufficiale qui) che fornisce gli Expert Advisors di Metatrader. Mediante questa strategia è possibile sovraperformare il mercato e agire in base al livello di prezzo indicato dagli alert.

Ad esempio, se il livello di prezzo dell’indice è sopra la media per un arco temporale specifico, si può aumentare l’acquisto di quell’ETF. Allo stesso modo, se l’indice scende sotto la media si può optare per la vendita.

​In quali ETF investire? Migliori ETF su cui investire [2022]

Ora che sai tutto ciò che è necessario per realizzare investimenti vantaggiosi su ETF, possiamo entrare nel vivo di questa guida con suggerimenti pratici. Per cominciare a costruire un portafoglio di ETF, infatti, avrai bisogno di trovare i migliori in cui investire nel 2022.

Per questo motivo, i nostri esperti hanno selezionato i migliori 5 ETF su cui investire nel 2022, che andremo a presentare in modo dettagliato nei seguenti paragrafi.

Selezione Top 5 ETF su cui investire 2022:

📄ETF📊 ISIN e Ticker📈 Indice di riferimento❓Modalità di replica💰Costo gestione annua💸Tipologia dividendi💵Dove investire
SPDR S&P US Energy Select Sector UCITS ETFIE00BWBXM492 SXLES&P Energy Select Sector Fisica totale0,15%AccumulazioneeToro / FP Markets / Capital.com
Vanguard S&P 500 UCITS ETFIE00B3XXRP09 VUSAS&P 500Fisica totale0,7%DistribuzioneeToro / FP Markets / Capital.com
Lyxor Core MSCI World (DR) UCITS ETF – AccLU1781541179 LCWDMSCI World Fisica a campione0,12%AccumulazioneeToro / FP Markets / Capital.com
Vanguard FTSE Developed Markets ETF (VEA)IE00BK5BQV03 VHVEFTSE DevelopedFisica a campione0,12%AccumulazioneeToro / FP Markets / Capital.com
iShares US Mortgage Backed Securities UCITS ETFIE00BZ6V7883 QDVPBloomberg US Mortgage Backed Securities Fisica a campione0,28%DistribuzioneeToro / FP Markets / Capital.com
Caratteristiche top 5 ETF 2022

SPDR S&P US Energy Select Sector UCITS ETF

L’ETF SPDR S&P US Energy Select Sector UCITS ETF replica l’andamento dell’indice S&P Energy Select Sector con modalità fisica totale, ossia, acquistando direttamente tutti i titoli presenti nel suo paniere. In questo caso, si tratta di un fondo che investe in titoli azionari del settore energetico, con focus Stati Uniti.

I dividendi sono ad accumulazione e, quindi, reinvestiti nel fondo. L’ETF, infatti, ha un ottimo livello di crescita ed è un fondo di grandi dimensioni con un patrimonio di 362 mln EUR. L’indice di spesa complessiva, invece, ammonta allo 0,15% annuo.

Grafico dell'ETF SPDR S&P US Energy Select Sector UCITS
Grafico dell’ETF SPDR S&P US Energy Select Sector UCITS

Le performance del fondo sul medio periodo sono positive, come si vede anche nel grafico. Su base annuale, infatti, si può notare un ottimo livello di rialzo con una volatilità non particolarmente marcata, caratteristiche che lo rendono adatto ad investire sia sul medio che sul lungo periodo, ma anche con strategie speculative sul breve termine. Ricordiamo inoltre che simili grafici per l’analisi degli ETF sono disponibili sulle piattaforme di eccellenti broker come eToro.

Vanguard S&P 500 UCITS ETF

L’ETF Vanguard S&P 500 UCITS ETF investe in titoli azionari ad alta capitalizzazione con focus Stati Uniti. Nello specifico, replica l’andamento dell’indice S&P 500 che include i principali titoli ad alta capitalizzazione del mercato statunitense. In questo caso, la modalità di replica è fisica totale e, quindi, fedele a quella del benchmark.

L’andamento di questo ETF è particolarmente condizionato dall’economia degli Stati Uniti e dall’andamento delle principali aziende che la compongono. Investire in questo ETF offre un’esposizione molto ampia e diversificata su un paniere composto da 500 titoli, il tutto con una spesa complessiva annua di solo lo 0,7%.

I dividendi sono a distribuzione con cadenza trimestrale. Il patrimonio gestito è di 28,335 mln EUR, si tratta quindi di un fondo di dimensioni molto grandi. Le performance sono fedeli a quelle dell’indice che tende ad avere ottimi riscontri sui mercati, come si può vedere anche nel seguente grafico:

Vanguard S&P 500 UCITS
Grafico dell’ETF Vanguard S&P 500 UCITS

Come si evince  dal grafico, l’ETF Vanguard S&P 500 UCITS ha un livello di volatilità annua abbastanza elevato. Si nota, infatti, una prima fase in rialzo, seguita da un ribasso considerevole e una fase laterale attuale caratterizzata da ampie oscillazioni di prezzo. Ad ogni modo, si tratta comunque di un ETF estremamente performante e vale la pena inserirlo nel proprio portafoglio d’investimenti, magari con una strategia buy and hold.

Lyxor Core MSCI World (DR) UCITS ETF – Acc

L’ETF Lyxor Core MSCI World (DR) UCITS ETF – Acc replica le performance dell’indice MSCI World che investe in titoli azionari di paesi sviluppati, con focus Globale. La modalità di replica, in questo caso, è fisica a campione. Vale a dire che il fondo investe direttamente sui titoli presenti nel benchmark, ma facendo una selezione tra quelli principali.

I dividendi non vengono distribuiti tra gli azionisti ma reinvestiti nel fondo. È, quindi, un ETF ad accumulazione. L’esposizione è molto ampia e si basa complessivamente su 1.539 titoli azionari, sui quali si può operare con costi di gestione molto bassi pari allo 0,12% annui.

Il fondo è di dimensioni molto grandi, con un patrimonio gestito di oltre 1 mrd EUR e ottime performance sul medio e sul lungo periodo:

Grafico dell'ETFI Lyxor Core MSCI World
Grafico dell’ETF Lyxor Core MSCI World

Come si può notare dal grafico, la volatilità è una costante nell’andamento di questo fondo. Questo, probabilmente, è dovuta anche alle varie tensioni di politica estera che hanno effetti sull’economia a livello globale. Ciononostante, l’ETF Lyxor Core MSCI World resta uno dei più interessanti su cui investire, soprattutto per la diversificazione sia geografica che settoriale, che è una delle caratteristiche vincenti di questo fondo.  

Vanguard FTSE Developed Markets ETF (VEA)

L’ETF Vanguard FTSE Developed World UCITS ETF Acc investe nelpanieredi azioni contenute nell’indice FTSE Developed che si basa sui mercati sviluppati con focus Globale. Come suggerisce il nome del fondo, i dividendi sono ad accumulazione. Per quanto riguarda la modalità di replica, invece, è fisica a campionamento ottimizzato.

Replica, quindi, l’andamento di alcuni titoli presenti nel benchmark, precisamente 2.221, sui quali si può investire a costi molto bassi, con una commissione annuale dello 0,12%. Il fondo ha dimensioni molto ampie e gestisce un patrimonio di 562 mln EUR.

Le performance del fondo sono ampiamente condizionate da eventi socio politici, soprattutto su base estera. Infatti, dando un’occhiata al grafico, si può notare un andamento molto simile a quello del fondo precedente:

Grafico dell'ETF Vanguard FTSE Developed Markets ETF
Grafico dell’ETF Vanguard FTSE Developed Markets ETF

Questo accade perché entrambi si basano su un paniere di titoli di paesi sviluppati, con focus globale. La situazione instabile del momento, può influenzare l’andamento di questi titoli, causando un andamento alquanto volatile e tendente al ribasso. Tuttavia, gli esperti ritengono che questo sia comunque un ETF interessante e che vale la pena tenerlo sotto controllo, magari intervenendo con una strategie short.

iShares US Mortgage Backed Securities UCITS ETF

L’ETF iShares US Mortgage Backed Securities UCITS ETF è un ETF obbligazionario che investe nell’indice Bloomberg US Mortgage Backed Securities con replica a campione. Il benchmark dispone di un paniere di obbligazioni costituite dai derivati sui mutui emessi da società sponsorizzate dallo stato, con focus Stati Uniti.

Le obbligazioni hanno delle scadenze comprese tra 7-10 anni e un rating AAA, che indica la massima solvibilità creditizia possibile. L’esposizione valutaria del fondo verte sull’USD. Il dividendo, che in questo caso è il rendimento da interessi (o cedola), è distribuito agli investitori con cadenza semestrale.

In quanto ETF obbligazionario, ha un indice di spesa complessiva leggermente più alto dei precedenti, ma comunque molto accessibile tenendo conto della mole dell’investimento. La TER, infatti, è pari allo 0,28% annuo.

Per investire nell’ETF iShares US Mortgage Backed Securities UCITS, è utile analizzare le notizie relative al mercato immobiliare statunitense e altre informazioni relative all’andamento economico della nazione. Inoltre, monitorare i grafici mediante analisi tecnica si rivela sempre particolarmente utile:

Grafico dell'ETF iShares US Mortgage Backed Securities UCITS
Grafico dell’ETF iShares US Mortgage Backed Securities UCITS

Il grafico, ad esempio, mostra un andamento alquanto altalenante caratterizzato da una volatilità medio-alta. Tuttavia, il fondo è uno dei migliori su cui investire nel 2022 e vale la pena continuare a monitorarlo per individuare le migliori opportunità d’investimento, magari servendosi di segnali di trading per riconoscere i momenti più adatti per entrare sul mercato.

Come scegliere il miglior ETF: Parametri da considerare

Come abbiamo visto fino ad ora, esistono diversi tipi di ETF, tutti con caratteristiche e mercati diversi. A questo punto sembra quasi doveroso porsi una domanda: Quali ETF scegliere? In effetti, la scelta dell’ETF non è legata solo all’asset class dell’indice di riferimento. 

Infatti, nella lista dei migliori ETF in cui investire nel 2022, abbiamo visto che ci possono essere anche più ETF riferiti alla stessa tipologia di asset, ma a volte anche allo stesso settore o addirittura lo stesso indice. Per fare una scelta ponderata, in questo caso, occorre analizzare alcune caratteristiche specifiche del fondo:

  • Il patrimonio gestito dal fondo: questo, infatti, determina non solo l’ampiezza dell’ETF ma anche la liquidità;
  • La modalità di replica: che determina un andamento più o meno fedele a quello del benchmark. Per questo motivo, si tende a prediligere quella fisica a quella sintetica, in quanto più attendibile;
  • Il costo: si tratta della percentuale di spesa annua da considerare, però, in rapporto all’ampiezza dell’investimento. A percentuali minori su investimenti grandi, chiaramente, corrispondono guadagni maggiori;
  • La valuta di riferimento: che in genere è l’USD o l’EUR, con o senza copertura. Nel secondo caso, è importante considerare anche il rischio di cambio;
  • La casa di gestione del fondo: noto in gergo come Provider. La scelta migliore sarebbe quella di scegliere aziende già rinomate, la cui qualità e sicurezza sono un’ulteriore garanzia. Ad esempio,i fondi suggeriti in questa guida, sono tutti gestiti da Provider top di gamma;
  • Premio/sconto: infine, un valore aggiuntivo può essere dato da eventuali premi o sconti che possono essere forniti in determinati momenti. Ad esempio, quando c’è molta richiesta di un prodotto, una sovraperformance può dare origine a premi o sconti al momento della vendita delle proprie quote.

La somma di tutti questi fattori, uniti alle esigenze personali del trader, possono aiutare a trovare il fondo più adatto a raggiungere i propri obiettivi di trading e realizzare investimenti di successo.

​Quanto costa un ETF?

Abbiamo già detto che un elemento importante per definire gli ETF sta proprio nei costi relativi all’investimento. Questi strumenti, infatti, sono noti per essere particolarmente accessibili da un punto di vista economico e, soprattutto, per permettere di operare su un mercato vasto con capitali bassi. Ma nel dettaglio, quanto costa un ETF?

Innanzitutto, occorre considerare la TER, letteralmente Total Expense Ratio, cioè l’indice di spesa complessiva dei costi di gestione del fondo su base annua. Questa commissione consiste in una percentuale da pagare al gestore del fondo sul capitale investito annualmente in quello specifico ETF.

La TER può avere una percentuale estremamente variabile in base all’asset class di riferimento o alla tipologia di fondo. Ad esempio, gli ETF obbligazionari hanno una TER media che si aggira intorno allo 0,15%, mentre le azioni possono andare dallo 0,6% fino a valori superiori al 20%. Inoltre, ETF con strategie più complesse come, ad esempio gli ETF strutturati, possono anche superare lo 0,50%.

​Costi e commissioni per investire in ETF

Oltre ai costi relativi alla gestione del fondo, occorre considerare anche eventuali commissioni richieste dal broker. Nella seguente tabella, vedremo quali sono i costi per investire in ETF sulle migliori piattaforme di trading online dove è possibile investire in CFD:

🏦Broker💵Commissioni💰Deposito minimo💳Prelievi
eToroda 0,9% 50 €5 €
FP Markets da 0,08%100 €GRATUITO
Capital.comspread medio 1.6520€GRATUITO
Riepilogo costi commissioni CFD su ETF

​Investimento minimo ETF: a quanto ammonta?

Investire in ETF, come si può vedere, richiede costi estremamente ridotti rispetto alla mole dell’investimento e, in effetti, anche rispetto ai fondi comuni d’investimento. Anche per questo i trader prediligono la gestione passiva che li rende più liquidi e più accessibili.

Inoltre non c’è un investimento minimo per operare sugli ETF il che li rende flessibili e adatti a tutte le tasche. Infatti, è possibile comprare anche una sola unità e i costi dipendono solo dalle direttive del broker o dalle commissioni di gestione del fondo. Ad esempio, IQ Option (qui una panoramica del broker) consente di aprire posizioni a partire da 1 euro, ma non ci sono limiti imposti dall’ETF stesso.

​Investire in ETF Conviene?

Alla luce di quanto detto fino ad ora è più che lecito chiedersi se investire in ETF convenga o meno. In linea di massima si può dire di , anche se bisogna valutare sempre tutti i rischi del caso. Gli ETF, infatti, sono strumenti finanziari che offrono un’esposizione veramente vasta e permettono di costruire un portafoglio diversificato e bilanciato, partendo da capitali ridotti.

Inoltre si tratta di uno strumento molto flessibile che permette di mettere in atto diverse strategie di trading e di operare su un alto numero di mercati e di strumenti finanziari, riducendo però le tempistiche, dato che occorre monitorare l’andamento di un singolo asset, ed anche i costi. Tutte queste caratteristiche, infine, li rendono adatti non solo a investitori esperti, ma anche a trader alle prime armi che, in questo modo, potranno approfittare di un’esposizione ampia e variegata, con un basso capitale e crescere nel tempo, ma partendo da uno strumento finanziario molto performante.

Tuttavia, anche gli ETF hanno i loro punti deboli. Pertanto, prima di procedere con gli investimenti, è opportuno valutare i vantaggi e svantaggi degli ETF.

​ETF Vantaggi e Svantaggi

Gli ETF, come tutti i prodotti finanziari, hanno i loro punti di forza e i loro punti deboli. Per completare questa panoramica completa che abbiamo fornito su questi strumenti, è doveroso approfondire ulteriormente con una lista di vantaggi e svantaggi degli ETF per aiutare i trader a capire se si tratta dell’investimento adatto ai propri obiettivi:

  • Vantaggi

La liquidità, come abbiamo detto, è il primo vantaggio che andremo ad elencare. Questa caratteristica, infatti, ne semplifica la negoziazione. Un’altra qualità è l’accessibilità che li rende adatti praticamente a tutti i trader.

Un altro vantaggio è la diversificazione, dovuta proprio alla possibilità di comprare un paniere di titoli. In questo modo, si potrà costruire un portafoglio ben bilanciato, che difficilmente può causare grosse perdite. Infine, da non trascurare c’è anche l’assenza di rischio di fallimento. Il patrimonio del fondo, infatti, è separato da quello della società, quindi, anche se quest’ultima dovesse andare in default, il fondo non ne risentirebbe.

  • Svantaggi

In questo caso si può dire che gli svantaggi sono decisamente minori rispetto ai vantaggi. Come tutti gli investimenti, ad esempio, anche gli ETF sono esposti ai rischi relativi alla volatilità di mercato. Pertanto, la possibilità di perdere il proprio capitale è sempre dietro l’angolo.

Tuttavia, questi rischi si possono arginare prestando particolarmente attenzione alle notizie e al monitoraggio dei mercati, in modo da prevedere quando è il momento giusto per comprare o vendere. Inoltre, investire con la giusta prudenza è sempre una scelta giusta: è consigliabile, infatti, non puntare capitali troppo alti e non farsi prendere troppo dall’entusiasmo ponderando ogni mossa.

​Quanto rende un investimento in ETF?

Fino ad ora abbiamo parlato degli ETF come prodotti finanziari che permettono di effettuare investimenti ampi con capitali ridotti. Ma nello specifico, quanto rende un investimento in ETF? Innanzitutto, occorre specificare che il profitto che si ottiene dagli ETF è dato dalla somma dei guadagni dei singoli investimenti fatti dalla società che gestisce il fondo.

Questo vuol dire, quindi, che si vanno sia a sommare i guadagni che le perdite dei singoli titoli. Ad esempio: Mettiamo il caso che un ETF investa in tre titoli: uno genera un profitto di 50, il secondo genera un profitto di 25 e il terzo realizza una perdita di 20. A questo punto il guadagno sarà pari a 75 poiché si vanno a sommare le vincite e sottrarre la perdita.

Da questa cifra, poi, al trader viene pagato un rendimento, ossia, una percentuale sul valore complessivo del guadagno, tenendo conto dei costi di gestione e commissioni varie. Inoltre, a questi spesso si aggiungono i dividendi quando si tratta di ETF a distribuzione. Quindi, in questo caso, si avrà il valore variabile del rendimento e quello fisso del dividendo.

Stabilire quanto rende precisamente un ETF non è semplice, proprio perché l’esposizione è così ampia. In linea di massima, si può parlare di percentuali medie in base alle diverse tipologie di asset, che vanno più o meno dal 3% al 20% annuo.

​Investire in ETF Rischi

Abbiamo già accennato al fatto che gli ETF, per quanto convenienti, presentano dei rischi, come qualsiasi prodotto finanziario. Comprendere e conoscere i rischi effettivi degli ETF è fondamentale per investire in maniera consapevole e ponderata, muovendosi con la massima cautela.

I rischi degli ETF si possono suddividere in due tipologie: quelli collegati all’investimento e quelli collegati al prodotto stesso. Nel primo caso, si parla dei rischi comuni legati ai mercati finanziari, nello specifico, a quelli dei prodotti in cui investe il fondo stesso. Questo significa che se il fondo investe in azioni, riporterà i rischi tipici del mercato azionario, se il fondo investe in obbligazioni, presenterà i rischi tipici delle obbligazioni e così via.

Per quanto riguarda i rischi legati al prodotto stesso, si tratta delle caratteristiche intrinseche degli ETF e, quindi, alla loro struttura. Questi, chiaramente, possono variare in base alla tipologia di ETF. Ad esempio, quelli a replica sintetica possono presentare il rischio di controparte, mentre quelli a replica fisica possono presentare problemi di illiquidità nel caso in cui ci fosse un prestito di titoli.

Tuttavia, si tratta di rischi limitati dalle normative vigenti in ambito finanziario che, spesso, permettono di arginarli partendo dalle società emittenti stesse. In ogni caso, prima di approcciarsi al mondo degli ETF è opportuno che i trader conoscano tutti i rischi e sappiano come agire in ogni situazione, mediante lo studio dei mercati e affidandosi solo a broker regolamentati.

​ETF Opinioni degli utenti e degli esperti

Prima di concludere, vorremmo lasciare un po’ di spazio alle opinioni degli utenti e degli esperti che sono fondamentali per rendersi conto del riscontro che un determinato strumento finanziario sta trovando nel settore, e capire se effettivamente fanno al caso proprio.

Per quanto riguarda le opinioni dei nostri esperti sugli ETF, si può dire che sono abbastanza positive. Si tratta, infatti, di strumenti finanziari con un potenziale elevatissimo che offrono molte opportunità d’investimento se si fanno le giuste valutazioni.

Flessibilità, costi irrisori, assenza del rischio di ottenere performance inferiori a quelle del sottostante, hanno spinto i nostri esperti a valutare positivamente gli ETF e, in molti casi, inserirli nel proprio portafoglio di investimenti. Se le opinioni degli esperti non dovessero bastare, è possibile consultarsi con altri utenti che hanno già una certa dimestichezza con gli ETF tramite il Social Trading di eToro registrandosi qui.

Considerazioni finali

Siamo giunti alla fine di questa guida agli ETF nella quale abbiamo avuto modo di analizzare per filo e per segno uno degli strumenti finanziari più rivoluzionari dell’ultimo ventennio. Arrivati in Italia dal 2022, infatti, ne hanno fatta di strada diffondendosi a macchia d’olio nei portafogli di innumerevoli investitori retail che, in questo modo, sono riusciti a realizzare investimenti vantaggiosi e costruire portafogli diversificati ed equilibrati.

Nel corso di questa guida, infatti, abbiamo fornito una panoramica generale su come investire in ETF spiegando nel dettaglio cosa sono e come funzionano, quali sono le principali strategie operative e a quali intermediari finanziari rivolgersi. Inoltre, abbiamo elencato i migliori 5 ETF per investire nel 2022, fornendo un’analisi completa per permettere ai lettori di cominciare a costruire il proprio portafoglio di ETF.

Infine, abbiamo visto quali sono i vantaggi e svantaggi di questi strumenti, evidenziando tutti i rischi che si possono correre in fase d’investimento. Seguendo tutti i consigli qui riportati, sarà possibile investire in ETF in modo ottimale.

Come investire in ETF: Domande frequenti

Cosa sono gli ETF?

Gli ETF (Exchange Traded Fund) sono fondi d’investimento a gestione passiva che replicano l’andamento di un indice borsistico.

Come investire in ETF?

Si può investire in ETF tramite banca o tramite piattaforma di trading online.

Conviene investire in ETF?

Gli ETF permettono di effettuare investimenti ampi a basso costo e, con la giusta strategia operativa, può essere conveniente investire.

Investire in ETF è rischioso?

Come tutti i prodotti finanziari anche gli ETF presentano dei rischi legati alla volatilità dei mercati. Per questo motivo è importante ponderare l’investimento, non puntare cifre troppo elevate e rivolgersi solo a broker online sicuri e affidabili come eToro.

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